Curare le piccole masse tumorali del rene con la crioterapia. Un approccio innovativo alle neoplasie renali che sta dando grandi soddisfazioni alla Clinica urologica universitaria dell’ospedale di Cattinara (Trieste), la prima in Friuli Venezia Giulia a sperimentare questa tecnica in collaborazione con i medici dell’ospedale Maggiore, altra struttura sanitaria triestina.
Il dottor Fulvio Stacul, primario dell’ospedale Maggiore, spiega la nuova metodica d’intervento: “si tratta di inserire uno o più aghi sottilissimi all’interno di un tumore e di far sì che il tumore venga distrutto: o perché esso viene congelato, oppure perché viene indotto un calore molto alto in corrispondenza della punta dell’ago. Per inserire l’ago con estrema precisione ci serviamo dei dati che otteniamo dall’ecografia o, più spesso, grazie alla Tac, che ci consente di essere precisi al millimetro nel posizionamento dell’ago. Questo vuol dire effettuare l’esame senza la necessità di intervenire chirurgicamente. Il paziente il giorno dopo se ne torna a casa”.
Il trattamento sul tumore è mini invasivo e ben preciso per quanto riguarda il target di riferimento: secondo il dottor Salvatore Siracusano, Specialista in microchirurgia presso la Clinica urologica universitaria dell’Ospedale di Cattinara, “questo metodo è indicato per pazienti anziani affetti da comorbidità, per cui l’intervento chirurgico non sarebbe possibile, possono essere trattati con questa tecnica sicuramente però la morfometria, cioè l’aspetto dimensionale, è decisivo, perché il tumore non può superare i quattro centimetri e deve essere situato in una posizione favorevole per il suo trattamento”.
Oltre a consentire un trattamento con poche ore di ricovero ospedaliero (e, conseguentemente, con minori costi a carico della collettività), la nuova metodica è anche molto meno dolorosa rispetto ad un intervento tradizionale.