Alla presenza del ministro del lavoro Maurizio Sacconi è stata inaugurata la nuova sede dell’Associazione Verona Futura Centro Ricerche. L’associazione – ha spiegato il consigliere regionale Davide Bendinelli (PdL), presidente di Verona Futura – ha come obiettivi la ricerca e la formazione politica e civica nelle pubbliche amministrazioni anche attraverso l’organizzazione di convegni e congressi, con un occhio particolare alle nuove generazioni.
“Inauguriamo questa nuova sede – ha detto Bendinelli – come simbolo di rinnovamento e impegno nell’azione etica, civile e politica cittadina, perché tutti la possano utilizzare, dai sindaci ai cittadini, per confrontarsi sull’azione politica di tutti i giorni e dare una vera risposta alle esigenze del nostro territorio”.
Da parte sua, il ministro al welfare Maurizio Sacconi ha rilevato che “questa inaugurazione rappresenta ‘la politica del fare e del progettare’, possibile solo se rimaniamo ancorati ai valori di sempre. Questa associazione – ha aggiunto – alza il livello di qualità dell’iniziativa politica nel territorio veronese”. Nel corso dell’inaugurazione, Saccon non si è sottratto ai temi caldi della politica. Per il ministro in Italia “il bipolarismo non sarà più superabile perché la società non vuole delegare a giochi di nomenclature”. La stessa condizione dell’Unione di Centro è, secondo Sacconi, “una condizione sospesa. Come può coabitare l’Udc con chi vuole affiancare i matrimonio con altre forme pur rispettabili dello stare assieme; quindi anche la sua è una condizione da rivedere”. Spazio anche alla questione della spesa pubblica italiana: nella presentazione del suo libro “Ai liberi e forti”, Sacconi ha detto che “nessuno si illuda, non c’è una soluzione magica per risolvere la questione della spesa pubblica”, mentre circa lo sviluppo dell’economia “quando si parla di decreti alcuni pensano subito a iniezioni di denaro nell’economia: non comprendono che quel tempo è finito. Lo sviluppo si fa innanzitutto con regole più semplici che accelerino la realizzazione delle grandi opere e la vitalità diffusa nel Paese”. Se non è una sconfessione delle posizioni più recenti della Marcegaglia, poco ci manca.
Infine i temi della politica e delle alleanze. Secondo i ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, per il governo l’alleanza con la Lega Nord “è strategica”, sottolineando come “il percorso che abbiamo costruito assieme i questi anni che si è alimentato del federalismo fiscale e municipale è destinato a proseguire”. E alla lega Nord lancia un appello che facilmente cadrà nel vuoto: “ho un sogno tutto mio, pensare ad una coabitazione in una coalizione unica con la Lega Nord, perché gli elettori si sono mossi sempre con geometrie variabili all’interno del centrodestra e perché le radici sono condivise e l’insediamento sociale è lo stesso. Ora forse è ora di pensare che un’alleanza strategica nuova possa fare qualcosa di più, è necessario aggiornare assieme gli obiettivi strategici”.
E per il dopo Berlusconi? “Ciò che nascerà dopo l’era Berlusconi sarà un grande movimento di credenti e non credenti più laico della Dc nel senso di più autonomo dalle strutture ecclesiali” ha detto il ministro, sottolineando come il nuovo movimento dovrà essere “più fermo nel difendere i valori della persona, della famiglia e della comunità”. Questo richiede, ha proseguito Sacconi, “un rilancio del progetto politico nel solco di ciò che è stato fatto, forse ancora non del tutto compiuto e forse fatto con degli errori, un solco che si chiama berlusconismo che ora deve vedere accelerate e compiute le intuizioni che sono quelle di aver portato nella dimensione pubblica valori non negoziabili”. Sempre secondo Sacconi, “la leadership sarà comunque una proiezione berlusconiana con caratteristiche più ampie. Chi sostituirà Berlusconi dovrà avere la sua stessa ambizione di smontare ciò che la sinistra ha prodotto negli anni Settanta, ben conscio che riceverebbe lo stesso trattamento che è stato riservato a Berlusconi. Non so se potrà avere le spalle dell’attuale premier per sopportare questo trattamento”.