L’agricoltura veneta avvia per prima il processo di semplificazione di gestione dei PSR

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“Il Programma di Sviluppo Rurale (Psr) ha svolto e svolge nel Veneto un ruolo fondamentale, contribuendo in maniera significativa al progresso del settore primario, supportando sviluppo e innovazione del comparto, dal 2007 al 2013, con oltre un miliardo di euro. Abbiamo però bisogno di un PSR dinamico, flessibile ed efficiente, per ottimizzarne gli effetti”. Lo ha affermato l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, intervenuto a Padova al convegno organizzato dalla CIA regionale alla luce delle proposte di riforma dell’agricoltura annunciate dalla Commissione Europea.

Secondo Manzato “il Veneto ha già dato corso a bandi per ben 600 milioni di euro. A questi si aggiungono altri 75 milioni in fase di assegnazione. Le domande finanziate sono in complesso circa 32.000, cui si aggiungono circa 650 richieste di finanziamento nell’ambito dei GAL. La macchina finanziaria ha funzionato bene e sta dando risultati positivi, ma è necessario continuare ad assicurare i finanziamenti, rispetto ad un bilancio regionale sempre più ristretto, che non sarebbe in grado di assicurare budget di questa entità. Come Regione, ci impegniamo a garantire la quota di cofinanziamento che attiva l’intera spesa pubblica, della quale la parte regionale rappresenta il 17 per cento”.

I fondi disponibili in ogni caso, per l’assessore all’agricoltura, “devono essere gestiti e distribuiti secondo regole condivise; indirizzandoli là dove fungono da moltiplicatore di reddito, creando lavoro, ricchezza, vantaggi agli agricoltori ed ai cittadini. Sono inoltre fondamentali la trasparenza dei criteri di assegnazione, la puntualità dei controlli, il rispetto delle procedure e dei tempi. Per rendere il PSR dinamico, flessibile ed efficiente dobbiamo andare avanti nel percorso avviato dal 2009 con la semplificazione nei processi burocratici”.

Un processo che non deve essere disgiunto da un’attenta programmazione: per Manzato “la programmazione deve essere più aderente alle necessità esistenti, con una revisione profonda delle misure agroambientali dell’asse 2, dove l’adesione degli agricoltori è stata insoddisfacente e lontana dagli obiettivi che ci eravamo fissati. Questo perché, come abbiamo dimostrato alla Commissione Europea ottenendo un innalzamento del 20%, i pagamenti erano percentualmente troppo bassi e non sufficienti a compensare gli impegni. Entro l’anno, inoltre, apriremo i bandi su una nuova azione agro ambientale, rivolta alle grandi colture (mais soia, frumento, girasole, tabacco) centrata sulla riduzione della concimazione e dei consumi irrigui”.

I finanziamenti all’agricoltura potranno in un prossimo futuro arrivare anche da altri settori: “stiamo anche approntando una modifica finanziaria che ci consentirà di spostare risorse importanti del PSR dall’asse agro ambientale a quello della competitività – ha annunciato Manzato – non perché non crediamo nell’ambiente, ma perché pensiamo di poter usare meglio le risorse, anche con finalità ambientali, operando su entrambi i fronti”.

Entro l’anno corrente, saranno aperti alcuni bandi importanti: il pacchetto giovani che prevede oltre 40 milioni euro destinati a finanziare circa 400 nuove imprese agricole; la misura di investimento nelle aziende agricole con un totale di 30 milioni di euro; investimenti sulla qualità e promozione nei mercati nazionali ed europei per oltre 10 milioni di euro ed altri 10 milioni euro per agriturismi, fattorie didattiche, investimenti per la produzione e la vendita di energia.

“Per il futuro – ha concluso Manzato – stiamo attivando una consultazione generale per capire come il mondo agricolo del Veneto vede la nuova PAC, quali ne possono essere gli effetti sul nostro territorio alla luce delle proposte della Commissione e per ricevere idee e proposte utili a migliorare i nuovi regolamenti che governeranno l’agricoltura europea fino al 2020”.