A Palazzo Balbi si è riunito sotto la presidenza dell’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte il Comitato d’indirizzo e sorveglianza in materia di inquinamento atmosferico, composto dai rappresentanti delle province e dei comuni capoluogo, soprattutto in previsione di quelle che saranno le azioni comuni per contrastare l’aumento delle polveri sottili (PM10) nell’imminente periodo autunnale/invernale.
Per l’assessore Conte, “è stata effettuata un’analisi delle proposte che un tavolo tecnico ha predisposto in termini di misure di risanamento della qualità dell’aria, da inserire nel nuovo piano regionale di tutela e risanamento dell’atmosfera, sulla scorta di quello che Province e comuni stanno attuando sul territorio”.
L’assessore ha ricordato inoltre che è in atto un confronto interregionale per individuare un’azione generale e condivisa nei confronti della situazione nella Pianura Padana, visto che l’inquinamento atmosferico non si ferma ai confini di regione, né a quelli di provincia o di comune.
Secondo Conte una cosa è certa: “il blocco del traffico è un inutile palliativo, non la soluzione al problema. Si può pensare ad una giornata con valore simbolico, ma bisogna puntare su altri interventi strutturali, come la differenziazione delle aree, vale a dire l’accesso in determinate zone solo a veicoli a basso impatto ambientale”. Nel corso dell’incontro con gli esponenti del Comitato, Conte ha parlato anche della possibilità di cambiare le modalità di utilizzo del fondo di rotazione regionale, istituito presso Veneto Sviluppo e vincolato alla sostituzione delle caldaie, ma poco utilizzato dagli enti locali per i limiti finanziari imposti dal patto di stabilità. L’idea della Regione è di trasformarlo in operazioni di leasing, non soggette al patto di stabilità, e di ampliarne il campo di applicazione, come all’illuminazione pubblica e altri tipi di investimento interessanti per le amministrazioni locali, che comunque comportino minori consumi energetici, oltre a un ritorno economico.
Per affrontare e risolvere l’inquinamento atmosferico non basta solo una normativa uguale per tutti i paesi europei, ma bisogna affrontare le varie situazioni caso per caso, anche in considerazione delle caratteristiche geografiche e ambientali della località interessata. Il 10 novembre 2011 sarà firmato a Bruxelles un accordo tra le regioni che hanno situazioni ambientali di un certo tipo, per fare pressione nei confronti delle istituzioni europee e delle misure fino ad oggi adottate, facendo capire che servono non criteri univoci ma flessibili in relazione alle diversità territoriali.
Per ridurre l’inquinamento da traffico, si è posta l’attenzione sulla diffusione nel Veneto del “car-pooling”, ossia l’utilizzo di uno stesso automezzo da parte di più persone, oltre a semplificare gli adempimenti burocratici nella lotta all’inquinamento , correlando gli obblighi relativi al “bollino blu” con quelli per la revisione degli autoveicoli, ogni due anni: “come risultato – ha sottolineato Conte – avremmo un minor appesantimento per gli utenti e un maggior controllo sulle emissioni in atmosfera”.