Al via martedì 11 ottobre a Bolzano e mercoledì 12 a Trento la 52. Stagione concertistica dell’Orchestra Haydn

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Con la fantasia sinfonica “Aus Italien” di Richard Strauss (introdotta dalla Sinfonia n. 50 di Joseph Haydn) s’inaugura martedì 11 ottobre all’Auditorium di Bolzano (ore 20.00) e mercoledì 12 ottobre all’Auditorium di Trento (ore 20.30) la 52. Stagione concertistica dell’Orchestra regionale di Bolzano e Trento “Haydn” diretta dal maestro Gustav Kuhn.

“Kennst du das Land, wo die Zitronen blühn?” – il celeberrimo verso goethiano è la chiave di approccio dei tedeschi all’Italia. Fin dal Seicento i giovani aristocratici compivano un viaggio in Italia per allargare il loro orizzonte culturale.

Il “grand tour” ha un posto di rilievo nel costume delle classi dirigenti del Settecento europeo, ma è nell’Ottocento che la moda dell’Italia esplode in larga misura (anche se le masse si potranno permettere un viaggio al sud delle Alpi solo dopo la seconda guerra mondiale).
In parte la moda dell‘Italia è determinata dalla pubblicazione del Viaggio in Italia di Goethe, in parte da una mutata situazione politica. È solo nell’Ottocento che sarà possibile per un borghese dell’Europa centrale compiere un viaggio di piacere di una certa durata. Fra i due secoli cambia anche il gusto del viaggiatore: mentre Goethe e Winckelmann venivano in Italia soprattutto alla ricerca del ‘classico‘, già Stendhal, Berlioz o Mendelssohn andavano a caccia dell’esotico.

L’Italia vista dalla grande borghesia europea è paese di barcarole, briganti e tarantelle, un cliché da cui non si è ancora riscattata. Dall’aprile al giugno 1886 anche Richard Strauss, poco più che ventenne, visiterà l’Italia e vi scriverà un lavoro sinfonico di ampie proporzioni. Il suo punto di partenza è confessatamente la Sinfonia “Italiana” di Mendelssohn. Ma l’Italia di Strauss è più chiassosa e colorita di quella del fanciullo prodigio benedetto da Goethe e rimanda a un quadro che Strauss probabilmente conosceva, La Piazza delle Erbe di Verona dipinta da Adolph Menzel, rutilante di uomini e colori. Al classicheggiante Mendelssohn, Strauss oppose difatti una “fantasia sinfonica” Aus Italien: ancora imparentata con la sinfonia tradizionale per via del taglio in quattro tempi, ma già composta nello spirito di Friedrich von Hausegger e del suo libro La musica come espressione. Non più musica assoluta, bensì musica a programma: il poema sinfonico.

 

Intanto, prosegue la campagna abbonamenti ai 14 concerti sinfonici inseriti nel calendario della stagione 2011-’12.

Per informazioni, www.haydn.it