Dati del secondo trimestre 2011 positivi secondo l’indagine periodica della Camera di commercio di Trento
L’economia trentina va anche nel secondo trimestre del 2011 con un andamento positivo, seppure in attenuazione. Secondo la consueta indagine condotta dalla Camera di commercio di Trento, le stime indicano che, per il complesso del sistema economico locale, la fase di recupero sembra ormai giunta a compimento. I livelli produttivi e di fatturato sono infatti ritornati in media sui valori precedenti alla crisi. Quest’affermazione non è in ogni modo valida per tutti i settori economici, che presentano tra loro un’evoluzione alquanto differenziata. In particolare, i comparti estrattivo e delle costruzioni stanno tuttora attraversando una fase di crisi che appare di carattere strutturale, mentre il settore dell’autotrasporto, seppur in ripresa, non ha ancora interamente colmato il divario con i livelli di fatturato precedenti la crisi. L’economia locale, trainata prevalentemente dal manifatturiero e dall’artigianato, appare quindi incanalata su un sentiero di crescita, tuttavia le tensioni sui mercati finanziari, ingenerate dallo squilibrio dei conti pubblici nazionali, e il recente rallentamento della locomotiva tedesca alimentano serie incertezze sul positivo evolversi della situazione futura.
Le variazioni tendenziali del valore della produzione e del fatturato, depurate dall’effetto stagionale, risultano anche nel secondo trimestre di quest’anno positive e pari rispettivamente a +6,6% e +5,8%. Facendo riferimento al fatturato, i settori più dinamici sono l’artigianato manifatturiero e dei servizi (+16,3%) e il manifatturiero industriale (+9,3%). Le performance più deboli sono invece quelle del settore delle costruzioni (-2,5%) ed estrattivo (-5,9%). La scomposizione della variazione tendenziale del fatturato per ambito di realizzazione conferma la maggiore dinamicità della domanda nazionale, ma soprattutto di quella estera, mentre in ambito locale questa dinamica è più attenuata. Va sottolineato, in questo frangente, l’incoraggiante tenuta della componente estera, che ha sostenuto e continua a sorreggere tutta la fase della ripresa, anche in Trentino.
Si tratta, quindi, di andamenti complessivamente positivi e accompagnati, come già nel primo trimestre, da un recupero dell’occupazione che cresce, su base annua, dello 0,8%, mentre nel corso del 2010 era rimasta stagnante, nonostante i buoni risultati economici. I settori che mostrano le dinamiche migliori in termini occupazionali sono il commercio all’ingrosso (+5,3%), i trasporti (+3,1%) e i servizi alle imprese (+1,7%), mentre tendenze negative caratterizzano le costruzioni (-0,5%), il commercio al dettaglio (-1,1%) e soprattutto l’estrattivo (-5,0%).
Il comportamento delle imprese distinte per classi dimensionali appare caratterizzato da una differenziazione piuttosto netta. Da un lato si collocano le imprese più piccole, con meno di 20 addetti, che registrano deboli variazioni tendenziali positive in termini di fatturato (inferiori al 2%) e una dinamica occupazionale stagnante o addirittura negativa per le unità con meno di 10 addetti; dall’altro lato si collocano invece le imprese medio-grandi, le quali registrano andamenti su base annua del volume di affari molto più consistenti (+6% circa) e accrescono ulteriormente l’occupazione.
Come ormai di consueto in questa fase di ripresa, nonostante le buone performance economiche, il sentiment degli imprenditori rimane piuttosto cauto, sebbene in lieve miglioramento rispetto agli ultimi due trimestri. Secondo l’indagine camerale, il 23,4% degli imprenditori, infatti, giudica insoddisfacente la redditività e la situazione economica dell’azienda nel secondo trimestre del 2011, a fronte di una più modesta percentuale di imprenditori (16,3%) che invece le giudica buone. Tuttavia, desta maggiore preoccupazione l’andamento della percezione in termini prospettici: la percentuale di imprenditori che stimano in crescita la redditività della propria azienda è del 16,8%, mentre quella di coloro che la giudicano in calo è del 14,2%, con un saldo che è solo debolmente positivo (+2,6%) e costituisce il valore più basso rilevato dall’inizio della ripresa.