Vivace scambio d’opinioni sulle modalità di gestione della Fondazione Cassamarca, autentica cassaforte delle genti venete e della provincia di Treviso in particolare che nel giro di pochi anni ha visto praticamente azzerato il proprio capitale di oltre 500 milioni di euro dopo la sua entrata nella galassia di Unicredit che ha rilevato le attività bancarie di Cassamarca.
Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ha giudicato la gestione della Fondazione da parte dell’attuale presidente Dino De Poli, fautore della fusione con Unicredit, con “credo siano evidenti i tratti di una gestione che non è stata assolutamente illuminata come qualcuno vorrebbe dire”. Per Zaia, “avevamo un grande patrimonio che era la nostra banca, che oggi si traduce in un momento di grosse difficoltà.
Spero che si possano recuperare al più presto i tempi dei fasti, puntando anche ad un progetto di profonda ristrutturazione dell’Ente, da lasciare in mano alla gente trevigiana che l’ha fondata come una cassa di mutuo soccorso a servizio della popolazione e dell’economica locale”. Se non è un preavviso di imminente licenziamento per De Poli, poco ci manca.
Immediata la precisazione da parte del presidente della Fondazione, De Poli: “nessun allarme economico sui conti dell’Ente, che può contare su un patrimonio solidissimo costituito dagli immobili di proprietà, molti dei quali di prestigio”.
Quanto alla possibilità ventilata dal presidente Zaia di un cambio al vertice della Fondazione, De Poli assicura di “non averne alcuna intenzione, anche perché al momento non esiste nemmeno un mio ipotetico delfino”. Peccato solo che non sia il presidente di Cassamarca ad avere la facoltà di indicare il suo successore.