Manzato (Regione Veneto): “ci facciamo promotori dell’iniziativa in sede di coordinamento nazionale degli assessori all’agricoltura”
La tassazione sul vino è incomprensibilmente alta, visto che l’aliquota Iva vigente è del 20% e s’appresta pure a crescere di un altro 1% quando l’ultima variante della “manovra” finanziaria 2011 sarà approvata definitivamente dal Parlamento con l’ennesimo voto di fiducia.
Con l’Iva al 21% è troppo facile pronosticare un’ulteriore calo dei consumi di vino, sia al ristorante che nel chiuso della propria abitazione. Un livello di tassazione incomprensibilmente alto su questo prodotto nazionale, simbolo internazionale dell’eccellenza dell’enogastronomia italiana, specie se si confronta con la tassazione vigente su altre bevande alcoliche, ad iniziare dalla birra, su cui la tassazione Iva pesa solo per il 10%. Due pesi e due misure?
L’assessore all’agricoltura della regione Veneto, Franco Manzato (Ln) ha deciso di farsi promotore, in sede di conferenza degli assessori all’agricoltura di tutt’Italia, di una proposta per arrivare ad una posizione comune da sottoporre al Governo: “avere due aliquote Iva così differenti su due bevande alcoliche mi sembra una palese ingiustizia nei confronti del prodotto bandiera dell’enogastronomia italiana. Se la pressione fiscale sul vino crescerà fino al 21% come è stato annunciato, il Veneto, regione leader nella produzione di vino di qualità, si farà parte attiva per arrivare ad una rimodulazione della tassazione gravante sul vino”.
Il ragionamento di Manzato è lineare: “il vino costituisce uno dei volani dell’economia agricola e lo è sempre più di quella turistica. Mi pare ingiusto penalizzare questo alimento tipico della dieta mediterranea con un’aliquota Iva così alta, che finisce per gravare pesantemente sull’andamento dei consumi, già in calo per via della crisi economica e per i provvedimenti di sicurezza alla guida che hanno demonizzato il consumo di vino fuori casa in compagnia. Se non interveniamo rapidamente, c’è il fondato rischio che tutto il comparto economico che gravita sul vino abbia pesanti ripercussioni, anche occupazionali”.
La ricetta dell’assessore Manzato è semplice: “la proposta che il Veneto avanza alle altre regioni è quello di arrivare ad una ridiscussione della tassazione su tutti i prodotti alimentari non di lusso, portandone la tassazione dal 20 (o il 21)% al 10 o, ancora meglio, al 4%. Il vino non è affatto un prodotto di lusso, ma un elemento fondamentale e benefico della dieta mediterranea, il cui consumo va diffuso, sempre nell’ambito della moderazione quotidiana. Poi, avere una tassazione minore aiuta a sconfiggere il nero e l’evasione fiscale”.
La proposta di Manzato è stata fatta immediatamente propria dai suoi colleghi di Friuli e Trentino.
Per l’assessore all’agricoltura del Friuli Venezia Giulia Claudio Violino (Ln) “la proposta del collega della regione Veneto è pienamente condivisibile e la sottoscrivo in pieno.
Credo che sia un provvedimento di buon senso, che spero che sia fatto proprio da tutte le regioni vinicole e dal Governo che può adottarla in tempi molto brevi con un semplice provvedimento amministrativo ministeriale a beneficio di tutto il settore agricolo”.
Apertura e condivisione anche da Tiziano Mellarini (UpT), assessore all’agricoltura della provincia di Trento: “ridurre la tassazione sul vino, oggi ingiustificatamente alta, è fondamentale per assicurare l’equilibrio economico di tutto il mondo agricolo.
Spero che la proposta del collega Manzato sia fatta propria da tutti gli assessori all’agricoltura del Paese in occasione della prossima riunione”.